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Come coltivare le canne per le Launeddas

Articolo del Blog di Vinicio Sanna | Categoria:

Le Launeddas e Su Sulittu sono strumenti musicali di Sardegna creati da delle semplici canne. Seppur si parla di un materiale facilmente trovabile in natura, non tutte le canne sono buone. In questo articolo vediamo come identificarle e come coltivare noi stessi le canne ideali per ottenere uno strumento di prima qualità!

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Nel caso delle Launeddas abbiamo due tipi di canna: la canna femmina (chiamata anche canna comune) e la canna maschio. Quest’ultima molto più difficile da trovare in Sardegna.

Come costruire Su Tumbu e le Cabitzine

La canna femmina viene adoperata per la costruzione de “Su Tumbu” e delle Cabitzine. Per ottenere il massimo, consiglio sempre di utilizzare esclusivamente canne ben stagionate. Tagliarla infatti nel giusto periodo migliora la durata dello strumento. Tagliare le canne durante il periodo giusto migliora anche il suono dello stesso strumento.

Nonostante si identifichi il periodo giusto per il taglio, purtroppo però, a volte può succedere di incappare in una “cattiva annata”. Questa, magari influenzata da un anno non particolarmente piovoso, porta a non ottenere la migliore qualità delle canne; andando quindi a influenzare negativamente la qualità dello strumento.

Come-coltivare-le-canne-per-le-Launeddas-02Coltivare le canne per le Launeddas

Una delle soluzioni ideali per ovviare al problema della “cattiva annata” è certamente quella di coltivare da sé le canne, ciò che decisi qualche anno fa. Nel caso di un canneto coltivato, ovviamente, è più facile monitorare le condizioni del canneto e quindi correggere in tempo affinché ogni annata sia perfetta. Ora vediamo insieme, secondo la mia esperienza, quali sono queste condizioni …

Dove coltivare i canneti?

La cosa che da subito ho osservato è che i canneti situati in terreni con buona disponibilità di acqua (terreni umidi, in prossimità di canali e a valle di colline) producono delle ottime canne. I canneti situati, invece, In terreni molto aridi portano a produrre delle canne eccessivamente sottili e quindi con delle caratteristiche discordanti da quelle desiderate per poter creare delle buone Launeddas.

Con questa osservazione, sia chiaro, non intendo dire che il canneto debba essere immerso nell’acqua. Un abbondare di acqua, infatti, porterebbe allo stesso risultato: delle canne non adatte alla costruzione dei nostri strumenti.

Il primo anno del canneto, cosa fare?

Nel primo anno in cui c’è il germoglio delle canne si deve avere una quantità di acqua sufficiente affinché la canna cresca in maniera vigorosa. In questa fase molto importante il canneto non deve soffrire la siccità. Questo è indispensabile affinché si abbia una crescita senza interruzioni, affinché si formino dei nodi abbastanza lunghi e quindi uno spessore della pasta sufficientemente grosso così da avere delle canne più robuste.

Quando tagliare le canne per le Launeddas?

Determinate le caratteristiche per avere una crescita ideale è bene passare al taglio. Per ottenere il massimo dalle canne è bene che non vengano tagliate prima dei 2 anni. Durante il primo anno le canne possono essere distinte da una infiorescenza all’estremità superiore della canna stessa, una sorta di pennacchio. Durante il secondo anno, invece, si possono distinguere dei germogli che crescono all’altezza dei nodi e delle ramificazioni laterali. Il secondo anno la canna assume un colore tra il verde e il giallo, tendente al colore ora qualora abbia una buona consistenza. Qualora all’inizio del secondo anno il canneto non assorba molta acqua, nel caso per esempio di stagioni non troppo piovose, la canna accumula una grande quantità di lignina, un elemento che renderà la struttura del nostro strumento più forte.

Le canne per costruire la Cabitzina

Sino ad ora abbiamo parlato delle canne necessarie per costruire le tre canne delle Launeddas. Nel caso della Cabitzina, invece, sono presenti delle condizioni ancora più rigide per ottenere un risultato ottimale. Ricordo infatti che, avendo la Cabitzina un diametro non superiore ai 7 mm, avremo bisogno di canne molto più sottili da quelle appena citate.

Affinché si ottengano delle canne con un diametro più stretto è indispensabile che il germoglio da cui nascerà e crescerà quella canna non sia molto grande. Per ottenere questo è tagliare il canneto completamente, così facendo induciamo anche gli occhielli di piccole dimensioni ad iniziare a germogliare. Facendo così, non avendo la radice altro sfogo, riusciremo ad ottenere un buon quantitativo di canne dal diametro stretto. Possiamo ottenere canne dal diametro stretto anche qualora il canneto vada a fuoco. E’ buona pratica, ogni due anni dopo il taglio delle canne, bruciare o radere al suolo il canneto. Utilizzando questa pratica ciclicamente ogni due anni andremo a predisporre il canneto per la produzione di canne per la Cabitzina.

Grazie a questi accorgimenti che non sono nient’altro che delle tecniche di coltivazione di una specie di pianta (nel nostro caso le canne) creiamo le condizioni giuste per ottenere una buona annata e quindi delle canne ideali per la creazione dei nostri strumenti.

In questo articolo ho accennato ad alcune caratteristiche colturali per coltivare le canne adatte a costruire le ance; è stato un articolo breve: una semplice infarinatura. Sono però lieto di annunciarti che, a breve, organizzerò degli eventi presso il mio laboratorio dove, dal vivo, andrò a mostrarti quanto appena esposto. Andremo a vedere insieme tutti i segreti che, dopo anni di esperienza, oggi mi aiutano nella produzione di ottimi strumenti musicali.

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Un articolo di Vinicio Sanna

Una parte importante del mio lavoro è quella di trasmettere conoscenza e consapevolezza sulla storia millenaria della Sardegna. Questo Blog raccoglierà tutto ciò, ti auguro quindi una buona lettura …

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